Storia

Val d'Ultimo

La Val d'Ultimo si estende per 40 km da Lana in direzione sud-occidentale fino al Parco Nazionale dello Stelvio e al massiccio dell'Ortles percorrendo tutte le fasce di vegetazione, dai vigneti e castagni agli alti pascoli e ai ghiacciai.
A destra e a sinistra della valle si aggrappano masi sparsi fino ad una quota di 1800 m. I tipici masi composti da stalla/fienile e casa di abitazione si inseriscono armonicamente nel paesaggio. Il 50% della popolazione locale vive ancora nei masi, perchè si sentono uniti alla loro terra prendendosi cura di questo paesaggio naturale.

Cenni storici

Anche se la valle fu abitata già in tempi preistorici, come recenti scavi (Santa Valburga, F’Hochhaus) dimostrano, insediamenti d'una certa entità si possono riscontrare solo nel Medioevo. Ma la storia scritta inizia solo attorno al Mille. Per la prima volta nel 1082 compare il nome Ulten: il Conte Berthold Von Leunan e Braunsberg cede la parrocchiale d'Ultimo (cioè di San Pancrazio) al Convento di Weingarten. Secondo lo storico Rungg ed altri, Ultun è legato a radici indogermaniche con riferimento al terreno umido e paludoso. D'altronde nei secoli passati dove ora sorgono il Lago di Fontana Bianca ed il Lago di Zoccolo potevano esserci torbiere e acquitrini, o perlomeno terreni umidi. La Corte d'Ultun compare negli scritti attorno al 1140 con i Conti d'Appiano. E nel 1253 passò al Conte del Tirolo. Proprio i Conti Meinhard I e II vollero nominare un giudice che amministrasse la valle, che fu divisa in 12 "Werche" cioè dei nuclei abitati ben circoscritti. Nel 1320 il Conte Re Enrico consegnò i poteri della Corte d'Ultun al fratellastro dandogli il titolo di "Heinrich von Eschenloch". Nell'anno 1492 l'imperatore Massimiliano d'Austria diede giurisdizione della valle ai Conti Trapp i cui discendenti fino a pochi anni fa erano proprietari del Castello di Ultimo o di Eschenlohe. Fu dopo il Concilio di Trento del 1545-'63 che  a Santa Valburga, Santa Gertrude e San  Nicoló le loro chiese vennero nominate indipendenti. In seguito Ultimo fu comune unico per molto tempo finché nel 1960 San Pancrazio divenne indipendente. Nel 1904 la strada arrivava fino a Santa Valburga e solo nel '49-'50 a Santa Gertrude. Negli anni del dopoguerra furono realizzate cinque centrali idroelettriche. E' evidente che svilupparono notevolmente l'economia locale con vantaggi per gli abitanti, anche se ancora oggi molti sostengono che non sia stato così. Infatti il Lago di Zoccolo col suo lago artificiale e la sua diga sono sorti proprio in mezzo alla valle, dove un tempo c'erano masi d'origini antiche. Questa valle, per piccola che sia e senza trovarsi su un'asse di comunicazione importante, ha conosciuto passaggi d'un certo interesse. Nei tempi andati, infatti, con ben nove bagni fioriva qui il turismo termale, oggi scomparso. Lo scrittore Steub Ludwig ci parla dei bagni termali di Mitterbad come dei più famosi di tutto il Tirolo. Li sperimentarono la Regina Elisabetta d'Austria e Otto von Bismark nonché scrittori di calibro come Thomas ed Heinrich Mann o Franz Kafka, pittori, poeti e artisti. Alla pensione Eggwirt, luogo di ristoro in un maso del Trecento, giunse persino l'Arciduca Ferdinando d'Asburgo.

Santa Valburga

Santa Valburga è il capoluogo e la sede del Comune di Ultimo. La ridente località si estende su di un gradino vallivo dal quale si gode una vista meravigliosa sul Lago di Zoccolo e sulle montagne circostanti fino ai ghiacciai dei terminali dell'Ortles. Sulle cime dei dintorni si vedono boschi e prati per il pascolo. Verso sud c'è solamente bosco.
A Santa Valburga la chiesa parrocchiale, nominata per la prima volta in documenti del 1278, sorge su un'altura all'entrata del paese. Si tratta di un edificio risalente al XIV secolo che ha subito nel corso dei secoli numerosi rimaneggiamenti ed ampliamenti.
Alla fine del lago artificiale di Zoccolo distante solo pochi chilometri, sorge Pracupola con la sua bella chiesetta.
Più in su, a 1632 m, sorge su una collina la bella chiesa gotica di San Maurizio, probabilmente la più antica della valle.

San Nicolò

San Nicolò è un piccolo paese circondato da prati e boschi. Esso si trova sulla parte esposta al sole, poco più sopra della strada principale.
San Nicolò è circondato da numerosi antichi masi contadini.
La chiesa gotica dedicata a San Nicolò, citata per la prima volta in documenti del 1338 ed arricchita da un mirabile altare a portelle in stile neogotico con pregevoli sculture, si trova imponente al centro dell'abitato.
A monte della chiesa, su una maestosa altura, sorge il "Thurnerhof" (1423) con i misteriosi soggetti scolpiti sulle mura alle quali non è ancora stato possibile dare un'interpretazione. È ciö che rimane di una antica torre di difesa con disegni misteriosi nella roccia e la cosiddetta "Hexenkuchl".
A San Nicolò si trova il Museo etnologico della Val d'Ultimo nel quale si ha una visuale della storia culturale della valle.

Santa Gertrude

Santa Gertrude è l'ultimo paese della Val d'Ultimo. Sul lato rivolto al sole vi sono antichi masi contadini fino a 1800 m di altitudine.
La chiesetta risale al XIV secolo, tuttavia nel XVII secolo subì notevoli ristrutturazioni. Le attuali porte, le finestre a tutto sesto e la volta a botte sono proprio di quel periodo. Come cappella fu documentata già in documenti del 1278. Le statue laterali del XVIII secolo rappresentano San Giuseppe e la madre Santa Anna. Sulla parete esterna esposta a sud si trova una Pietà (1916), mentre sulla torre vi è un frammento di un Cristoforo del XV secolo.
A Santa Gertrude da un’antica segheria veneziana è stato creato il Centro visite Lahner Säge che con le sue affascinanti animazioni al computer garantisce l'accesso a tutti i segreti del bosco.
Poco prima di Santa Gertrude si erige il più impressionante monumento naturale della provincia di Bolzano: i larici millenari, la cui circonferenza raggiunge 8,2 m e che si elevano per 28 m.

Costruzione delle dighe e delle centrali idroelettriche della Val d’Ultimo (1949 – 1969/70)

  • 1923
    Con il decreto regio del 25.03.1923 fu introdotto in Alto Adige il diritto italiano delle acque assieme alle leggi di espropriazione ad esso connesse.
  • 1939
    Con il decreto regio dell’8 aprile 1939 (periodo fascista) fu dato alla STE il diritto di sfruttare il torrente Valsura ed i suoi affluenti per la produzione di energia elettrica.
  • 1949
    Il 15 giugno furono iniziati i lavori per la costruzione della strada tra Santa Valburga e Santa Geltrude – una specie di anticipazione mascherata ai futuri lavori della STE.
  • 1953
    Sopralluogo del 12 giugno:” …Si dovrebbe pensare che non ci sia alcuno dei presenti a cui non faccia male al cuore e che non pensi ad un delitto che un paesaggio cosí meraviglioso possa essere distrutto cosí spietatamente. …”Purtroppo la tragedia avvenne nonostante i numerosi tentativi di impedimento da parte del comune di Ultimo.
  • 1949-53
    Costruzione della diga di Alborelo a San Pancrazio
  • 1950-54
    Costruzione della centrale idroelettrica a Lana
  • 1955-57
    Costruzione della centrale idroelettrica a San Pancrazio
  • 1957-62
    Costruzione della centrale idroelettrica a Pracupola
  • 1957-62
    Costruzione della centrale idroelettrica a Fontana Bianca
  • 1962-69
    Costruzione della centrale idroelettrica a Pracomune
  • 1955
    Inizio dei lavori presso il “piccolo” lago artificiale di Zoccolo
  • 1961
    La “tattica del salame” raggiunse il suo culmine; la diga di sbarramento venne costruita in base alla misura originariamente progettata.I rimborsi di denaro erano inadeguati rispetto al valore effettivo; non vennero pagati per i fienili né gli spazi tra un trave e l’altro né le parti del sottotetto.I decreti d’occupazione venivano notificati, per lo piú a mezzogiorno, 2 o 3 giorni prima dell’inizio dei lavori.Avvenimenti intenzionali: inatteso campione di terreno, incomprensibili misurazioni di terreno, imprevisti trasporti di macchinari, piccoli rimborsi con promesse e minacce, pagamenti non sicuri e occupazione dei terreni in modo violento con infime affermazioni… “ Ma cosa importa una mucca!”“Va’ via, stupida mucca ! La stalla non è piú nostra, non capisci ! Noi dobbiamo andare via !” Lo si capisce dal volto del contadino e bruciano gli occhi.Si voleva retrodatare la fornitura gratuita per 30 anni di corrente elettrica, concordata negli anni 1958-60 ai titolari di piccole centrali elettriche private, a partire dall’anno 1939 in modo che la fornitura finisse nell’anno 1969. La trattativa caparbia da parte del rappresentante del comune, Ferdinand v. Marsoner, riuscì a portare la concessione fino all’anno 1990.
  • 1957-59
    Lavori presso il lago di Fontana Bianca ed il lago Pesce
  • 1959-70
    Lavori alla diga del lago Verde
  • 1965-66
    Costruzione della diga di Quaira

Tutti i bacini artificiali sono sicuri;meno fiducia danno le chilometriche gallerie di collegamento che attraversano la valle.

Capienza totale dei bacini artificiali in Val d’Ultimo: oltre 57 milioni di metri cubi di acqua.

Produzione annuale delle centrali elettriche della Val d’Ultimo e di Lana: 400 milioni kWh. Una produzione che non puó essere paragonata con i proventi agricoli di questo territorio.Non c’è posto per la tradizione e per l’amor patrio di fronte a tali guadagni, anche se questi sono stabiliti per zone molto lontane. Lá avrebbero potuto essere ampliate le costruzioni in base alle precipitazioni con un piccolo aumento della spesa.Purtroppo la Val d’Ultimo dovette lasciare all’interesse accentratore dello Stato i propri masi secolari e la radicata tradizione di famiglia contadina.

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